It's Friday I'm (not) in love - Issue #189
Di scelte, persone impegnative e relazioni che nessuno vuole. O quasi.
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E ora, come sempre, schiaccia play e… buona lettura.
“Credo di avere una paura ancora più grande ed è questa. Quella di diventare emotivamente dipendente da un ragazzo che un giorno capirà che sono impegnativa e mi spezzerà il cuore. È la cosa meno attraente che tu abbia visto? No, la più attraente. Voglio questo, voglio tutto questo.”
Nobody Wants This è la serie del momento. Una rom-com perfetta che ha saputo sfruttare l’effetto nostalgia data dai due protagonisti, Kristen Bell (Veronica Mars) e Adam Brody (The OC) e ricordare a noi Millennial, sentimentalmente precari, cosa davvero vogliamo in una relazione. E come dovrebbe essere.
Ma parto dall’inizio. Da quel dialogo in cucina in cui Joanne lascia cadere tutti i suoi muri difensivi per confidare ad alta voce a Noah la sua paura più intima. Che poi, mi sento di dire, è una di quelle che accomuna tantissime persone. Me inclusa. Peraltro il concetto di persona impegnativa andrebbe maggiormente discusso e analizzato. Cosa significa essere impegnativa? Non saper scendere a compromessi, possedere una personalità forte e distintiva, non giocare mai al ribasso ma puntare sempre in alto? Non accontentarsi della superficie delle cose, ambire a qualcosa che faccia sentire vivi?
Sono abbastanza certa che, se chiedessi a cinque persone una definizione di “impegnativa”, riceverei altrettante risposte diverse. È un concetto troppo personale, forse di questi tempi anche discretamente abusato, per essere incasellato in poche parole. Ma se dovessi semplificare il tutto, basterebbe rivedere la scena finale di Come eravamo film del 1973 con Barbra Streisand assurta a simbolo di tutte quelle ragazze Katie, impegnative e colpevoli solo di essersi scelte dei codardi come Hubbel (Robert Redford).
Al netto di tutto però, durante quella scena di Nobody Wants This, mi sono sentita terribilmente affine a Joanne, consapevole di come giocare in difesa sia per entrambe un modo per sfuggire da quella paura atavica e a tratti universale: diventare emotivamente dipendenti da un’altra persona. Del resto, sono abbastanza convinta che questo spaventa buona parte delle persone single e over 30 di oggi. Colpa anche della superficialità con la quale sfioriamo la vita degli altri, in un continuo planare senza mai davvero toccare, metaforicamente, terra. E sentirmelo dire così in tv, una domenica sera qualunque, mi ha fatto un certo effetto. Forse la cosa più vera e forte che abbia sentito da un po’ di tempo a questa parte.
Di questa serie disponibile su Netflix ho letto di tutto questi giorni e non ripeterò quanto hanno già scritto in molti. Su tutto il concetto per il quale Nobody Wants This è stato finalmente capace di promuovere sullo schermo una storia d’amore sana, con una totale assenza di elementi tossici o red flag, puntando invece sulla crescita di due persone che vogliono genuinamente conoscersi e stare insieme. Evolvendosi, quindi, ma anche e soprattutto comunicando costantemente i propri stati d’animo, le incertezze, le paure e i sentimenti che provano.
E già solo per questo andrebbe vista di corsa. Perché riesce a scardinare gli stereotipi che i film romantici, per decenni, hanno contribuito a costruire, proponendoci personaggi “maledetti” protagonisti di storie d’amore impossibili, ma per questo tremendamente desiderate dagli spettatori. Come se l’amore, quello della vita vera, potesse mai essere davvero quello.
Joanne e Noah, invece, potrebbero essere i nostri vicini di casa. Due persone adulte, realizzate lavorativamente parlando (o che ci stanno provando con serietà e ambizione) che si incontrano in momenti della vita anche piuttosto differenti per entrambi. Ma non per questo arretrano, anzi.
Se dovessi dire qual è stata la vera mossa intelligente di questa serie tv è, al netto della rappresentazione di una storia d’amore sana, l’averci ricordato un aspetto imprescindibile nelle vite di tutte noi “persone normali”: non si può avere tutto. Ed è questo l’elemento dirompente di Nobody Wants This.
Non si può avere tutto, arriva sempre un momento in cui bisogna fare una scelta che comporta anche dei potenziali rimpianti e delle rinunce. Ed è importante raccontarlo proprio come lo fa questa serie, senza esasperare questa decisione ma allo stesso tempo rendendola inevitabile per creare una vera chiusura e un nuovo inizio.
È un finale (non farò spoiler) che ho trovato molto onesto e reale, come del resto è stata tutta la relazione tra loro due. Non un cerchio che si chiude, bensì solo un primo bivio superato, dei tanti che incontriamo in diversi momenti delle nostre vite.
Noi scegliamo quotidianamente. È un gesto che mettiamo in atto quasi in modo inconscio ed è qualcosa che ci rende, nel nostro piccolo, vivi. Eppure ci hanno fatto credere che il massimo a cui dovremmo aspirare è una vita priva di scelte. Una vita dove possiamo avere tutto, magari senza pagarne il prezzo.
Eppure la realtà è un’altra cosa. Ed è quella dove spesso, purtroppo, ti trovi anche a dover scegliere tra amore e carriera ad esempio. E non c’è una scelta giusta o sbagliata, esiste solo il non restare immobili. E non avere paura di cambiare idea.
Lo ha raccontato bene la giornalista di moda Silvia Schirinzi in un articolo dedicato alla prima sfilata di Alessandro Michele per Valentino, commentando sul finale del pezzo come l’augurio migliore (di questa collezione) è “questa voglia di innamorarsi di tutto quello che non ci è mai piaciuto, di quello che abbiamo ignorato, di non aver paura di essere démodé – «Io amo le cose démodé» – né di cambiare idea. Nessuno come Michele ci ha convinti che è possibile farlo.” Nessuno tranne Nobody Wants This. Che ci ha ricordato come due persone all’apparenza agli antipodi possono non solo incontrarsi ma imparare a camminare insieme. Se lo si vuole davvero.
#ItsFridayImNotInLove
Ps. il tema di essere persone impegnative (gli inglesi direbbero too much o high maintenance) e di come Nobody Wants This affronti positivamente questa paura di moltissime donne era già stato raccontato in modo magistrale (e con il suo solito sarcasmo) dall’indimenticabile Chandler in questa bellissima scena con Monica:
“So, they can say that you’re high maintenance, but it’s ok, because I like… maintaining you.”
💌 Modern Love
Dalla rubrica settimanale del New York Times “Modern Love” (da cui è tratta la serie disponibile su Amazon Prime)
Saranno i postumi di Nobody Wants This, ma il Modern Love di questa settimana sembra la trama ideale di un’altra bella rom-com. La storia è quella di Sarah Flick che vive in Colorado dove lavora per la Guardia Forestale. Ma è soprattutto la storia dell’incontro fortuito con Marty durante un trekking in montagna e di tutto quello che è successo dopo. Non per caso ma per scelta.
“I believe the lack of time was irrelevant. Our meeting in Utah may have been pure luck, but everything we did after was as deliberate and honest as we could be under the circumstances. That’s the crucial part. Love is too important for anything less.”
📌 Post-it del venerdì
Single, dating, coppie e relazioni. Gli articoli della settimana per districarsi nel precariato sentimentale
Dating trend: secondo un recente sondaggio il 77% delle persone si sente più nervosa più a lungo dura la fase del cosiddetto carouselling. E tu sai di cosa si tratta?
E sempre a proposito di nuovi dating trend (questa volta positivi) il 60% delle donne intervistate da Bumble si identifica così. E io non potrei esserne più contenta.
Non avendo avuto fortuna con le app di incontri, molte persone si stanno unendo al movimento “pitch me” per trovare un partner. E magari qualche skill lavorativa qui potrebbe tornare particolarmente utile.
Ecco questa è una domanda che mi faccio continuamente anch’io da diverso tempo. Colpa del tempo, del lavoro o di una diffusa pigrizia? (Ps. scorsa settimana il link non andava, grazie per la segnalazione, quindi non volevo lasciarti con la domanda irrisolta!)
🎙️ Mixtape e altre storie
Consigli (non) richiesti su come perdere tempo la sera
Se ne parla ovunque ma nel caso tu ti stia chiedendo perché vedere i 10 episodi di Nobody Wants This sappi che si tratta seriamente della migliore rom-com proposta da anni. E poi con due volti noti e amati da noi Millenial (Veronica Mars per me resta una delle serie tv teen drama migliori di sempre) non poteva che essere così. In questa intervista i due protagonisti raccontano il segreto per un chimica perfetta.
Una rom-com perfetta non è tale senza una colonna sonora che ti risuona h24 in testa. Per me è stato così con il pezzo scelto questa settimana per la newsletter, You and I di LÈON e utilizzato per chiudere il primo episodio di Nobody Wants This, che mi ha permesso così scoprire questa cantante svedese e il suo primo album omonimo del 2019. Da giorni a casa risuona solo lui.
Qui invece la playlist ufficiale della serie tv direttamente su Spotify.
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Mi chiedo come sia nato il mito del "bello/a e maledetto/a". Forse l'innata spinta al soccorso e alla redenzione?