Questa è It’s Friday I’m (not) in love, una newsletter settimanale per cuori precari ma non disperati che arriva ogni domenica mattina. Se ti piacerà, clicca sul cuore, commenta o inviala ad altri potenziali (e non) cuori allo sbando. Oppure puoi offrirmi un caffè e supportare il mio lavoro. Grazie!
E ora, come sempre, schiaccia play e… buona lettura.
L’Alaska è uno dei 5 Paesi dove sogno di andare da sempre. Sono a metà strada della lista, sono convinta che ci arriverò. E non è per la mitizzazione che ne ha fatto Into The Wild, quanto per essere uno di quei luoghi oltre il quale non c’è più “nulla”. È il fascino della terra di confine e, in questo caso, della luce bianca abbagliante che mi immagino sempre esserci in determinati periodi dell’anno.
In cuffia sento da giorni Alaska Baby, il nuovo album di Cesare Cremonini, nato proprio dopo un suo viaggio in solitaria in quei luoghi. C’è questa doppietta perfetta, Aurore Boreali e Ragazze Facili, che però avrei invertito in tracklist, che raccontano perfettamente in sequenza (inversa) il senso dell’amore oggi, superati i trent’anni, spogliato di una certa ingenuità e, anche, di una certa incoscienza che hai solo a vent’anni.
Lo spiega bene lo stesso Cremonini in una bella intervista (che ti segnalo più giù) sottolineando come Ragazze Facili sia proprio una delle chiavi di lettura di questo progetto:
“Ragazze facili contiene uno dei grandi temi dell’album, che è il coraggio di amare. È la reazione a una patologia, secondo me molto diffusa e anche pericolosissima di cui soffriamo un po’ tutti: il terrore del dolore. Neanche la paura, proprio il terrore di provare sofferenza. Il coraggio che serve a buttare giù la maschera e a proporsi per quello che si è veramente ci dà la possibilità di capire che devi essere pronto a perdere qualcosa per ottenere qualcosa di nuovo e importante.”
Non a caso nel pezzo canta:
“Voglio vedere che faccia ha un giorno senza pietà
E se è una cosa normale che ti voglio parlare
E dirti: "Ciao, come va?", ah
E come si fa?
A farsi ancora del male
Ancora le pare per una storia d'amore
Che poi se ne va’.”
Impossibile non empatizzare con le sue parole e con questa perfetta messa a fuoco del nostro terrore (forse generazionale, forse universale) del provare sofferenza ogni qual volta ci relazioniamo con un’altra persona. Perché, seppur somatizzando in modi differenti, credo sia qualcosa che mai come negli ultimi anni mi ha caratterizzato nel profondo. C’è chi si chiude volutamente, non aprendosi alle possibilità casuali che ci passano affianco, c’è chi si perde in rapporti superficiali come quelle “losche avventure sentimentali nate in un angolo della città”. I sintomi possono essere diversi ma la causa è sempre la stessa per tutti.
Ecco perché Ragazze Fragili funziona, perché con onestà quasi scanzonata ci ricorda che siamo tutti seduti in qualche locale, con un calice in mano, cercando solo di nasconderci un po’ di più, ma (ri)cercando nel mentre quello slancio emotivo di credere di nuovo a una storia.
Ed è la perfetta prima parte di un film che si completa, appunto, con Aurore Boreali (splendida) in duetto con Elisa, in cui quella voglia di lasciarsi di nuovo andare che guida Ragazze Facili, sboccia ed evolve nell’accettazione di una relazione con i suoi dolori e le sue incertezze. Quel cercarsi continuo malgrado tutto, cercando di “dirci quello che abbiamo dentro, e non rimpiangere il domani” e chiedendoci “che ci vuole per fermare questo rumore che ci divide e ci fa strano. Però intanto mi dici: ti amo”.
È una storia come tante, dove i contrasti lasciano spazio a una dolcezza nostalgica e ai rimpianti. E prosegue in quel solco, per me, iniziato quasi dieci anni fa con Io e Anna e il racconto dell’incomunicabilità tra due persone che un tempo si sono amate mentre oggi non sanno rassegnarsi alla fine della relazione.
E che ci provano ancora e ancora a non mollare, come racconta anche Acrobati l’ultimo pezzo che chiude l’album. Alaska Baby diventa così un viaggio onesto non solo sul coraggio di amare ma, più in generale, sulla necessità di tornare a crederci davvero, invitandoci a lasciarci andare di più seppur consapevoli di essere continuamente in equilibrio su una fune.
E per chi, come me, oggi non ha pare d’amore cosa resta? Sicuramente una corsa a San Luca, poco fuori Bologna, luogo iconico della città a cui Cesare Cremonini, con un immenso Luca Carboni, ha dedicato un pezzo contenuto nell’album. È una canzone intima e intensa, rivolta a chiunque si sia perso e a chi, a volte, ha bisogno di ritrovarsi da solo.
“Capita anche a te
Di camminare giorni interi interminabili
E sprofondare nei pensieri
Abbandonata a desideri inconfessabili?Sì, capita anche a te
Di non volere più aspettare la felicità
Proprio come me, sì.”
Parla (anche) di me. Che non vado a correre a San Luca, non so neanche se esista qualcosa di simile qui a Milano, ma cammino molto da sola ogni fine settimana. Per distendere i pensieri provando a fare i conti con questi desideri inconfessabili nei giorni feriali.
Che sia in Alaska, a Bologna o in qualunque altro luogo del mondo, a volte puoi solo partire, non per cercare aurore boreali, anche solo per non restare in attesa.
#ItsFridayImNotInLove
💌 Modern Love
Dalla rubrica settimanale del New York Times “Modern Love” (da cui è tratta la serie disponibile su Amazon Prime)
Il finale di questo Modern Love, a firma di Erika Ramsdale, un’oncologa di Rochester N.Y, è uno dei più intensi letti in quest’ultimo periodo.
Ma è soprattutto la storia di come a volte certi incontri, in questo caso con un piccolo chihuahua abbandonato, possano in qualche modo scatenare una contro reazione che impattando totalmente sulla nostra vita. Oltre il dolore per una rottura, una violenza fisica subita e rimasta impunita, c’è ancora spazio per chi sceglie di restare comunque lì in silenzio ma di supporto.
E mai come per un medico, determinate esperienze dolorose possono essere il terreno sul quale stabilire realmente un contatto con i propri pazienti. Ricordandoci, come scrive nel suo saggio che “li incontro dove sono, dove mio marito mi ha incontrato, in un luogo dove so che qualcosa può ancora essere costruito.”
“I frequently tell a lighthearted, sanitized version of how I met Kevin. “My Chihuahua chose my husband,” I say with a laugh. I rarely tell the darker version. I still have a hollowed-out place in me where the anger and fear reside, and where I go to examine them sometimes.
In a strange way, with time, that hollow has developed a new kind of heaviness that grounds me, keeps me steady as I am sitting with patients in their anguish and dread, when facts are insubstantial. I meet them where they are, where my husband met me, in a place where I know something can yet be built.”
📌 Post-it del venerdì
Single, dating, coppie e relazioni. Gli articoli della settimana per districarsi nel precariato sentimentale
Dating Trends: da “backsliding” a “wokefishing” fino al mio preferito “groundhogging” ecco i 25 termini del dating da conoscere in vista anche del nuovo anno.
Conosci la regola 5:1 in una relazione? Sembrerebbe essere il segreto delle coppie felici ed è tutto nato da uno studio iniziato negli anni Settanta.
Si avvicinano le feste e per molte coppie, recenti o meno, ciò significa incontrare la famiglia del proprio partner. Perché può essere un’opportunità importante per rafforzare la connessione con l’altra persona? E no, assurdamente, non si dovrebbe pensare solo a fare bella figura.
E sempre in previsione del 2025, quali saranno i principali trend in fatto di dating e relazioni? Si spazia dal concetto di "micro-mance" al rinnovato ruolo dell'amicizia platonica maschile. Ma c’è molto di più.
🎙️ Mixtape e altre storie
Consigli (non) richiesti su come perdere tempo la sera
In loop e ancora in loop. Alaska Baby è un lavoro, per me, molto più riuscito del precedente album di Cesare Cremonini. Anzi è forse uno dei suoi lavori più belli, una sorta di concept album sul coraggio di amare. Qui una bella intervista in cui il cantante racconta il processo che ha guidato il tutto incluso quel viaggio del 2023.
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