It's Friday I'm (not) in love - Issue #199
Di nuove avventure e di cercare sempre fino alla fine del percorso.
Questa è It’s Friday I’m (not) in love, una newsletter settimanale per cuori precari ma non disperati che arriva ogni domenica mattina. Se ti piacerà, clicca sul cuore, commenta o inviala ad altri potenziali (e non) cuori allo sbando. Oppure puoi offrirmi un caffè e supportare il mio lavoro. Grazie!
E ora, come sempre, schiaccia play e… buona lettura.
Dico sempre che questa newsletter nasce da casualità mai programmate, che in qualche modo innescano riflessioni e pensieri. E non poteva, del resto, essere così anche per questa prima newsletter del 2025.
Ieri su Instagram per qualche motivo inspiegabile mi sono ritrovata ad ascoltare 10 minuti di video di un foodblogger che mi appare davvero sporadicamente (colpa dell’algoritmo credo o anche solo perché ne seguo veramente a dozzine, salvando religiosamente reel di ricette che chiaramente non farò mai).
Uomo senza tonno, Marco Giarratana, siciliano trapiantato da 14 anni a Milano lascia la città e si trasferisce a Palermo. E lo racconta, appunto, in questo video alla sua community in un modo inappuntabile, empatico e perfetto. Ed è difficile non rivedersi in molte delle sue riflessioni se come lui (e la sottoscritta) hai fatto anni prima la scelta di andar via dalla tua città, scommettendo in cerca di un All In in un posto decisamente non facile come Milano.
Ma non è questo che mi ha colpito. È chiaro che siamo entrambi in due fasi della vita molto diverse. Sono bensì gli ultimissimi due minuti che hanno risuonato parecchio.
“Per molti il contesto è un alibi per non scegliere, perché abbiamo paura. Troppo spesso proiettiamo su eventuali conseguenze le nostre preoccupazioni. Ma quante volte abbiamo immaginato scenari che poi non si sono verificati, perché il futuro non esiste. Esiste solo nella nostra immaginazione. Il senso è che se oggi prendi la migliore decisione possibile, inevitabilmente le conseguenze saranno le migliori possibili per te e per gli altri anche se dovrai passare da sofferenza e dolore. Non servono scelte così radicali come cambiare città o cambiare vita, ci possono essere cambiamenti ed evoluzioni anche all'interno di un quadro stabile, significa avere le idee chiare. Questo sì, questo no.
Martedì ho dato le dimissioni.
Come dire, ho subito inizio quest’anno con un segnale forte a cui solo fino a sei mesi fa non pensavo. Mi ero arenata, come impantanata, o più semplicemente non sentivo più stimoli.
Credo nella ciclicità, negli inizi e nella fine (chiaro spero di cambiare idea quando si tratterà di avere una relazione ecco) e nella necessità di cambiare se non ci sentiamo più nel luogo giusto per noi. Sono sempre stata in cammino, professionalmente parlando, sempre alla ricerca di un qualcosa che mi convincesse a piantare le tende.
Ed è successo, anche grazie alle persone magiche incontrate lungo la strada. Poi però accadeva che qualcosa si esauriva e la necessità di ritrovarmi come persona e professionista, di inseguire nuove ambizioni e ispirazioni, mi spingesse a rimettermi nuovamente in gioco.
È stancante? Tantissimo. È necessario? Per me lo era e lo è sempre stato. Tutte le volte. Lo è anche oggi, dove lascio un luogo splendido ma a cui sentivo di non appartenere più. È così che la vita ci frega, illudendoci che ci siano luoghi (professionali in questo caso) a cui apparteniamo visceralmente per sempre, quando invece tutto è soggetto agli sbalzi e ai momenti della vita in cui ci troviamo. Si apre un ciclo e molto spesso questo si chiude. Con eleganza, con riconoscenza, con gratitudine.
Ecco perché “il contesto è un alibi per non scegliere” ha risuonato così forte, forse proprio per la settimana trascorsa e le scelte fatte. Forse perché mi ha ricordato, in un mare magnum di incertezze e paturnie personali di cui qui non ho mai fatto mistero, di come in tutti questi anni non abbia mai permesso alla zona di comfort di avere la meglio su di me.
Vado via dal mio attuale posto di lavoro anche per questo. Per non adagiarmi, per non diventare preda di una routine che non riusciva più darmi guizzi creativi e voglia di osare. Per non sentirmi in una gabbia, bella e accogliente, ma pur sempre tale.
Ed è un stato mentale che spesso viviamo anche nei rapporti personali. Preda di quella mancanza di coraggio nel cambiare situazioni che non ci rendono più felici, spaventati com’è umanamente normale che sia. Perché il cambiamento presuppone non solo forza d’animo e, appunto, un minimo di coraggio nel lanciarsi verso l’ignoto, quanto l’incoscienza di non chiedersi troppo cosa accadrà domani.
È una scommessa appunto. Una che, però, dobbiamo a noi stessi e alla voglia di sentirci ancora vivi, con tutti gli sbagli che commetteremo e che proveremo a superare. Per non accettare passivamente quello che ci accade, quanto chiederci davvero cosa stiamo cercando, cosa è più giusto per noi in questa fase in cui ci troviamo. E non è solo una questione di avere idee chiare, che io nella maggior parte dei casi spesso non ho (avuto), quanto un desiderio ancestrale di non sentirmi mai arrivata davvero alla fine del viaggio. Perché non ho ancora trovato quello che cerco e che penso di volere e sempre che esista.
È morto David Lynch, maestro di visioni oniriche e Caronte verso mondi che trascendevano da quello che riuscivamo a cogliere. Disse: “We're all like detectives in life. There's something at the end of the trail that we're all looking for.”
Ecco, non perdiamo la voglia di continuare a cercare.
#ItsFridayImNotInLove
💌 Modern Love
Dalla rubrica settimanale del New York Times “Modern Love” (da cui è tratta la serie disponibile su Amazon Prime)
Ammetto di aver avuto un po’ di perplessità mentre leggevo il Modern Love della giornalista Devon Fredericksen. È la storia della sua luna di miele così come dell’apertura del suo rapporto a una non-monogamia e la decisione di sposarsi per celebrare l'amore di lunga data. Sicuramente interessante vedere come il matrimonio, pur non risolvendo tutti i problemi, abbia costretto lei e il marito a rivalutare la loro relazione.
“When people had asked if we would call off the wedding, I had told them that I still wanted to celebrate. And why not? Reed and I had been together so long, our love for each other so big, that it deserved a grand finale. After all, most rites of passage mark the completion of something: a graduation, retirement, birthday, anniversary. Weddings are an outlier, a celebration of a current love and prospective future. Wasn’t that sort of backward?”
📌 Post-it del venerdì
Single, dating, coppie e relazioni. Gli articoli della settimana per districarsi nel precariato sentimentale
Dating Trend: sei anche tu una di quelle persone che chiede, tra le prime cose, il segno zodiacale? Ecco, sembra che le app di dating basate sull’astrologia prenderanno sempre più piede e non è un caso che, secondo un recente sondaggio, circa il 45% dei giovani considera l'astrologia un fattore importante nelle relazioni, con il 31% che afferma di non uscire con qualcuno che ha un segno incompatibile.
E proprio a proposito di dating online nel Regno Unito è sbarcata Breeze, un'app di incontri che elimina le conversazioni online e organizza direttamente un incontro di persona. Ogni sera vengono rilasciati pochi profili e, se c'è un match, viene prenotato un incontro con un deposito di 9,50 £. Qui una giornalista racconta la sua esperienza.
Visto che è la prima newsletter dell’anno perché non provare a definire qualche buon proposito anche nel campo del dating? Qui ne trovi ben tre, molto semplici, che mi piacerebbe provare a seguire. Ma soprattutto apprezzo molto questa riflessione: “Your resolutions should reflect the ways in which you would like to grow—not the final destination you’re trying to get to.”
Conosci la "roommate syndrome"? Descrive la fase di una relazione a lungo termine in cui la coppia diventa più simile a dei coinquilini che a dei partner romantici, perdendo il lato passionale e romantico. Come ritrovare quindi la passione in una relazione?
E, infine, una domanda sempre valida: come capire quando ci si sta disinnamorando?
🎙️ Mixtape e altre storie
Consigli (non) richiesti su come perdere tempo la sera
Il primo film che vedo al cinema in questo anno nuovo è decisamente perfetto per questa newsletter. O meglio ha proprio l’aurea da It’s Friday. Due ex si incontrano nuovamente 15 anni dopo in una piccola località balneare. Fuori fa freddo, il cosiddetto mare d’inverno fa da sfondo a questo incontro imprevisto che in qualche porterà alla chiusura di un cerchio rimasto aperto e a sanare una ferita (di lei) e lasciando lui tribolare nel suo ego. Le opportunità dell’amore è un film lento (nel senso poetico del termine) che si scontra con la rapidità di certe emozioni e domande. Che restano, però, senza risposta. Avrei voluto un finale diverso, ma quello raccontato in fondo era l’unico possibile. “Mi hai fatto in mille pezzi” dice lei. E noi intimamente possiamo capirla.
“It’s a Friday once again!” Grazie di tutto Mr. Lynch.
📩 Per sostenere la newsletter puoi…
invitare amici, colleghi, parenti ed ex (soprattutto gli ex) inoltrando la newsletter o il link per l’iscrizione
condividere la puntata sui social e taggarmi su Instagram o Facebook
oppure puoi offrirmi un caffè e supportare il mio lavoro
infine, se questa newsletter ti è piaciuta, su Newsletterati ne trovi altre belle!
Sto per dimettermi anche io. Mancano solo i dettagli.
Lascio un posto dove mi trovo perfettamente con i colleghi e dove ho coltivato splendide amicizie.
La mia destinazione sarà professionalmente, personalmente e geograficamente più difficile.
Ma questo sono. Un randagio.
Fino ad oggi non avevo trovato le parole giuste per dare un nome alla mia dolce insoddisfazione.
Grazie Alessia.
In bocca al lupo per la tua scelta, il cambiamento e le cose nuove (s creative!) che arriveranno! ✨🌞✨