It's Friday I'm (not) in love - Issue #201
Di foto non scattate e ritmi portoricani improvvisi
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E ora, come sempre, schiaccia play e… buona lettura.
Che immagine ha la nostalgia? Per Bad Bunny è quella di due vecchie sedie di plastica in un giardino estivo, probabilmente quello di casa sua in Porto Rico. O il suono di una salsa, lontana e avvolgente, che ti chiede un ultimo “BAILE INoLVIDABLE” pur consapevole che la festa debba prima o poi finire.
Chiudo gennaio con il ritmo incessante nelle cuffie di DeBÍ TiRAR MáS FOToS con poche interruzioni nel mezzo. Come sia successo non lo so. Bad Bunny è entrato nel mio Spotify e nella mia quotidianità totalmente per caso. Non ascolto reggaeton e l’unica cosa che sapevo di lui era la sua precedente relazione con Kendall Jenner. Ero quindi musicalmente scettica, avendolo bollato come fenomeno per adolescenti alla scoperta delle prime serate nei club e perfetto come accompagnamento per qualche video sui social.
E lo ammetto senza troppi problemi: ho voluto ascoltare DtMF perché avevo letto del nuovo trend su TikTok per l’appunto, in cui tantissimi utenti e creator in queste settimane hanno postato foto di loro che piangevano ascoltando proprio questo brano e creando così un discreto fenomeno social. Oppure, postando clip e foto di persone (o animali) care che non ci sono più ritratte in determinati momenti felici.
La spiegazione di un simile fenomeno che trascende la lingua stessa del brano, lo spagnolo, si trova facilmente nel suo ritornello:
“Debí tirar más fotos de cuando te tuve
Debí darte más beso’ y abrazo’ las vece’ que pude.”Ovvero:
“Avrei dovuto fare più foto quando ti avevo
Avrei dovuto darti più baci e abbracci quando potevo.”
DtMF (come tutto l’album) è diventata così un inno alla nostalgia, un catalizzatore di emozioni contrastanti che lottano tra loro. I ricordi di un tempo perduto, l’infanzia e quei colori e suoni sempre meno percepibili e vividi nella nostra quotidianità. Il passato che ci lascia un retrogusto amaro e l’illusione di un tempo felice ma che non abbiamo saputo del tutto apprezzare in quel tempo presente.
Che poi è l’inganno stesso del tempo. Accorgersi sempre un attimo dopo del momento vissuto. Del qui e ora che, invece, spesso ci scivola via tra le dita quasi in modo repentino e anonimo.
Deve averlo sperimentato anche Bad Bunny che realizza un album onesto dedicato a Porto Rico e in cui riflette sulla gentrificazione in atto nella sua isola. Un luogo sempre più vittima di un esodo, a tratti forzato dal contesto economico, della sua gente in cerca di qualcosa di più. Nulla che non abbiamo vissuto anche qui in Italia in fondo.
DeBÍ TiRAR MáS FOToS è così un’ode alla sua terra, ai suoi suoni e ritmi. Un album che fonde samba e plena con ritmi più urban e vicini al reggaeton, per farti ballare… piangendo dolcemente. Una contraddizione (im)possibile che forse rappresenta la vera chiave del successo globale di questo album.
E allora, ascoltandolo mi sono ritrovata anch’io preda di una nostalgia improvvisa per un tempo lontano, che oggi appare di una bellezza irreale e irraggiungibile. Quella tipica dei luoghi (fisici e non) in cui siamo stati felici davvero, seppure a volte inconsapevolmente. O dei volti e delle voci che li hanno abitati, oggi sono sempre più sfocate nei nostri ricordi.
Così sui social è un tripudio di foto di famiglia, animali domestici, paesaggi scomparsi e amori ormai finiti. Una sorta di museo virtuale della nostalgia di non aver avuto più tempo, più cura o semplicemente più foto da conservare. O anche del rimpianto di tutto quello che poteva essere e non è stato, o semplicemente sfumato via. Il tutto trainato da un ritmo caraibico, come a dire che sì la tristezza sa celarsi anche dietro una salsa improvvisata in una piccola via portoricana. Mezzi sbronzi, apparentemente leggeri ma vulnerabili quanto basta per ballare ancora un’ultima volta con qualche fantasma del passato.
E se tutto questo può, giustamente, sembrarti scontato e a tratti banale, ti consiglio di cercare online la reazione di tantissimi nonni portoricani, molti anche emigrati, ripresi durante l’ascolto di NUEVAYoL prima canzone dell’album. Il pezzo contiene un sample di Un Verano en Nueva York, una hit del 1975 dell’orchestra El Gran Combo e regala nuovamente quel frammento di nostalgia su cui si regge buona parte dell’album. Da un lato le loro lacrime per la giovinezza perduta e la propria terra lontana, dall’altra i loro passi di salsa accennati per ricordarsi e riappropriarsi delle proprie radici.
Forse il segreto è proprio questo secondo l’artista portoricano. Ritornare a casa o ricostruirla ovunque ci troviamo nel mondo. Ripartire dai nostri punti fermi, da quello che ha contribuito alla nostra impalcatura emotiva, plasmandoci tra rimpianti e rimorsi necessari. Serve avere un posto dove far ritorno sembra sussurrarti Bad Bunny. Un posto che, tornando a quell’immagine di copertina, ha le fattezze di due sedie di plastica come puoi trovarne in qualunque paesino del mondo.
La sedia come non luogo di confessione tra amici una notte di calura estiva, o come luogo dove isolarsi dopo una rottura improvvisa. Una sedia da scorgere in lontananza, accompagnata dalla vista delle spalle leggermente ricurve di qualcuno seduto su di essa. Qualcuno che abbiamo amato e nel cui abbraccio abbiamo scoperto per la prima volta il vero significato della parola casa.
In uno dei miei pezzi preferiti, EL CLúB, l’ultimo minuto e mezzo cambia totalmente volto e si trasforma in una riflessione lenta e soffusa nei confronti di un amore finito:
“Espero aunque sea, ser un buen recuerdo
Ser un buen recuerdo.”
Ed è tutto quello che a volte serve essere e avere nella vita. Un buon ricordo su cui ballare.
#ItsFridayImNotInLove
💌 Modern Love
Dalla rubrica settimanale del New York Times “Modern Love” (da cui è tratta la serie disponibile su Amazon Prime)
Amare qualcuno “in salute e in malattia” può sembrare estremamente romantico fino a quando non ti ritrovi a soffrire di una malattia cronica. Da qui parte il Modern Love di Philip Hoover, sceneggiatore che vive in California con la moglie Lauren. Il racconto descrive la sua esperienza che, dopo aver contratto il Covid e sviluppato il Long Covid, si trova ad affrontare una serie di sintomi debilitanti che cambiano radicalmente la sua vita e quella della coppia. Portandolo a suggerire alla moglie di trovare un nuovo partner.
“So one night, I told the person that means more to me than anything in the world that she should move on. It wasn’t the first time I’d said it, but it was the first time I’d meant it.
Lauren set down her book and turned to me in bed. “It’s not up to you to decide how much I can take. That’s my choice.”
“I don’t know where this will leave me.”
“I know.”
“If you found someone else, I’d forgive you.”
“But they wouldn’t be you.”
You. Her words made me see something for the first time. Where I saw a person I no longer recognized, Lauren saw the same man she loved, who happened to be suffering from an illness. She reminded me that, beneath my symptoms, I was still me.”
📌 Post-it del venerdì
Single, dating, coppie e relazioni. Gli articoli della settimana per districarsi nel precariato sentimentale
Come ributtarsi nel dating se non ci si fida più degli uomini? Il senso di delusione costante può sicuramente essere un freno, ma si può sicuramente imparare di nuovo ad abbattere i propri muri. Qui un po’ di consigli sul tema.
Dating Trend: il dating può essere economicamente equo? Negli Stati Uniti, molte donne guadagnano quanto o più degli uomini, ma le aspettative tradizionali sul ruolo finanziario maschile nelle relazioni sono difficili da superare. Le donne ad alto reddito spesso faticano a trovare partner che accettino una dinamica economica diversa, mentre cercano anche supporto emotivo, non solo economico.
Il concetto di self-care sta evolvendo e questo articolo è assolutamente un mio personale promemoria di come vorrei affrontare questo 2025. Infatti, questo pezzo, pur riconoscendo l'importanza di prendersi cura di sé stessi in modo più introspettivo, sostiene che self-care può anche significare fare qualcosa di eccitante e fuori dalla propria zona di comfort.
Così come un altro mio obiettivo per il 2025 è avere questo approccio, cercando di dare priorità alle mie piccole vittorie piuttosto che agli infattibili buoni propositi di inizio anno.
🎙️ Mixtape e altre storie
Consigli (non) richiesti su come perdere tempo la sera
L’ultimo album di Bad Bunny è un successo internazionale che vale la pena ascoltare almeno una volta. Per comprendere cosa significa oggi raccontare un paese, come Porto Rico, in fase di profonda trasformazione. La sua gentrificazione, i fantasmi del passato e le promesse politiche mancate. Un paese prima colonizzato dagli spagnoli e poi inglobato dagli statunitensi, ma che lotta per difendere la propria storia e identità. Una fotografia caleidoscopica per suoni e immagini che non mi aspettavo e che sa trascendere qualunque generazione.
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